E ancora un anno è passato. Non si affievolisce il ricordo delle notti passate in macchina, delle valigie messe dietro la porta, pronti a fuggire nel cuore della notte. Non si affievolisce il sobbalzare al minimo rumore con il cuore in gola al passaggio di una macchina. Non si affievolisce il ricordo dei racconti dei colleghi, le loro facce livide e gli occhi vuoti, persi nel nulla. E sopratutto non si affievolisce il ricordo di chi non c'è più, di chi è andato via nel fiore della vita lasciando un vuoto incolmabile. Io alle 3.32 non ridevo.
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